25/01/2025 strategic-culture.su  6min 🇮🇹 #267116

Pakistan e Bangladesh sempre più vicini. La Nato corteggia l'India?

Stefano Vernole

Legami più stretti tra Bangladesh e Pakistan potrebbero portare a un'Asia meridionale più multipolare, con una competizione intensificata per l'influenza regionale.

Legami più stretti tra Bangladesh e Pakistan potrebbero portare a un'Asia meridionale più multipolare, con una competizione intensificata per l'influenza regionale. Il fatto che entrambi i Paesi confinanti abbiano perso il favore degli Stati Uniti aumenta la probabilità che gli USA di Trump, i cui legami personali con Modi sono storicamente buoni, cerchino di attirare l'India nella propria orbita.

La postura filo-sionista dell'attuale Amministrazione statunitense potrebbe avere gravi implicazioni per la stabilità regionale, perché rischia di polarizzare l'Asia meridionale lungo linee religiose, in particolare dati gli sviluppi correlati nell'Asia occidentale, che vanno da Israele-Gaza-Libano-Siria all'Iran, Paese quest'ultimo che ha annunciato imminenti esercitazioni navali congiunte con il Pakistan.

Gli attori esterni potrebbero cercare di esacerbare le tensioni in Bangladesh come parte di sforzi più ampi per influenzare le dinamiche regionali e bloccare il processo di avvicinamento graduale tra Nuova Delhi e Islamabad attraverso l'OCS e i BRICS, rendendo l'Asia meridionale un punto focale della competizione tra grandi potenze.

Dal 1971, l'India ha sfruttato la frattura tra le due nazioni, allineandosi strettamente con il Bangladesh per contrastare l'influenza del Pakistan. Ma oggi alcuni opinionisti indiani ritengono che la crescente cooperazione bilaterale tra Pakistan e Bangladesh potrebbe aumentare il potenziale di tensioni settarie che andrebbero a colpire le comunità indù in entrambi i Paesi, rendendole più vulnerabili alle preoccupazioni per la sicurezza.

Di recente, il Governo ad interim guidato da Muhammad Yunus ha allentato le regole sui visti per i cittadini pakistani, eliminando la necessità di un'autorizzazione di sicurezza. Dal 2019, i cittadini pakistani erano tenuti a ottenere un certificato di "non obiezione" per ottenere un visto per il Bangladesh. Ciò è avvenuto in seguito a un recente accordo per consentire il movimento diretto delle merci tra i porti di Chittagong in Bangladesh e Karachi in Pakistan.

L'istituzione di questa rotta marittima diretta tra Pakistan e Bangladesh segna un significativo passo avanti nel rafforzare i legami commerciali. In particolare, la seconda nave, arrivata nell'ultima settimana di dicembre, trasportava più del doppio del peso della prima spedizione, segnalando un crescente slancio. In precedenza, le spedizioni dovevano passare attraverso porti terzi come Sri Lanka o Singapore, il che era dispendioso in termini di tempo e denaro, impiegando fino a 40 giorni. Ora, le merci arrivano in soli 10-12 giorni, riducendo significativamente tempi e spese. Si prevede che materie prime come riso, cipolle, patate, zucchero e grano domineranno in termini di quantità nei prossimi giorni. Tuttavia, in termini di valore, articoli come gli input RMG (abbigliamento pronto) e i beni manifatturieri, come i noti ventilatori da soffitto del Pakistan, potrebbero avere la precedenza. Anche le motociclette potrebbero diventare un'esportazione significativa nel prossimo futuro. Inoltre, gli input per la produzione di cemento, come dolomite e clinker, hanno già fatto parte di spedizioni recenti. La dolomite, essenziale per la produzione di vetro, è stata inclusa nel carico della prima nave, come confermato da un rapporto dell'autorità portuale di Dacca. In futuro, potremmo anche assistere all'importazione di pietre, data la carenza del Bangladesh e l'abbondante offerta del Pakistan.

Successivamente, il capo dell'esercito pakistano, il generale Syed Asim Munir, e il tenente generale del Bangladesh SM Kamrul Hassan si sono incontrati a Rawalpindi, concordando di rafforzare i legami di difesa e di metterli al riparo dalle interferenze esterne.

I rapporti tra Bangladesh e Pakistan erano ostili sin dalla guerra di liberazione del 1971, ma sono cambiati da quando Hasina è stata estromessa. La leadership militare del Bangladesh sta cercando una più stretta cooperazione, probabilmente anche di carattere nucleare, con il Pakistan che risponde positivamente. Il Bangladesh è interessato ad acquistare i jet da combattimento JF-17 Thunder e il Pakistan è ansioso di venderli. Ma nessuno dei due Paesi è ancora propenso a elevare la propria relazione a una vera e propria alleanza militare, poiché i vicini, in particolare l'India, sarebbero sospettosi.

Il Primo Ministro pakistano Shehbaz Sharif ha incontrato Muhammad Yunus, Capo del Governo ad interim del Bangladesh, durante un vertice internazionale nella capitale egiziana, il Cairo, il mese scorso, dopo che i due si erano incontrati anche a settembre a margine dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, mentre il Ministro degli Esteri pakistano, Ishaq Dar, dovrebbe visitare il Bangladesh il mese prossimo.

Nel frattempo, è probabile che l'India rafforzi a sua volta i propri legami con il Bangladesh, tenendo d'occhio gli sviluppi per salvaguardare i propri interessi nella regione, notando che il Ministro degli Esteri indiano Vikram Misri ha visitato il Bangladesh il 9 dicembre 2024, segnando il primo impegno diplomatico di alto livello tra le due nazioni da quando il governo Yunus ha preso il potere l'8 agosto dello scorso anno.

La cultura trascende i confini; non può essere fermata o limitata. Le persone naturalmente apprezzano e abbracciano elementi delle rispettive culture, scegliendo ciò che li accomuna e lasciando da parte ciò che non lo fa. D'altronde, se Bangladesh e Pakistan identificano aree di reciproco beneficio, non dovrebbe essere un problema nemmeno per l'India.

I tre Paesi dovrebbero perseguire le loro relazioni bilaterali in modo indipendente, senza consentire loro di danneggiare o inimicarsi una terza parte. Questo approccio promuove una sana competizione, in cui ogni Paese si concentra sulla massimizzazione dei vantaggi comuni piuttosto che sulla creazione di conflitti. Se tutte e tre le nazioni aderiscono a questa filosofia, possono mantenere relazioni costruttive e indipendenti, il che alla fine avvantaggerebbe tutti i soggetti coinvolti.

Cercando di approfittare di tale situazione e ricordato il coinvolgimento di Nuova Delhi nell'IMEC 1, l'ex Primo Ministro danese, ex capo della NATO Anders Fogh Rasmussen, ha chiesto all'India di interrompere la sua partnership strategica con la Russia e di diventare parte di "un'alleanza di democrazie", che include Europa e Stati Uniti. Nel suo articolo pubblicato su The Hindu il 17 gennaio 2025, Rasmussen ha espresso l'opinione che "l'intreccio dell'India con Mosca e Pechino" all'interno di raggruppamenti come i BRICS è "innaturale". Inoltre, l'ex Primo Ministro danese ha scritto che l'Occidente è "indubbiamente frustrato" con l'India per il suo rifiuto di unirsi alle sanzioni anti-Russia sulla scia del conflitto in Ucraina. Rasmussen ha descritto Russia e Cina come una "minaccia per il mondo democratico globale" ma ammette implicitamente che l'India vuole trattare con gli USA quale partner alla pari e non come un vassallo.

[1] Bisogna sottolineare che nel progetto dell'IMEC il porto iraniano di Chabahar riveste per l'India un'importanza fondamentale ma ciò si scontra con i programmi di Washington. Inoltre, il porto favorito ad accogliere le merci in Europa sarebbe quello del Pireo, la cui maggioranza azionaria è della compagnia cinese Cosco Shipping.

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