02/02/2025 strategic-culture.su  5min 🇮🇹 #267761

 Forum économique de Davos 2025: Plus grotesque que jamais. Robotisation et dépeuplement.

Anche l'Italia a Davos per svendere la sanità

Lorenzo Maria Pacini

Non poteva mancare una rappresentanza dall'Italia all'annuale Forum Economico Mondiale, ove il gotha della finanza transnazionale si riunisce per decidere come soggiogare i popoli. 

La cornice del WEF

Il Forum Economico Mondiale di Davos (World Economic Forum, WEF) è un incontro annuale che si tiene a Davos, una località sciistica nelle Alpi svizzere. Fondato nel 1971 dal professor Klaus Schwab, riunisce leader politici, economici, sociali e culturali di tutto il mondo con l'obiettivo di discutere questioni globali urgenti e promuovere la cooperazione internazionale. Il forum si distingue per il suo approccio multidisciplinare, che include oltre ai governanti e alle imprese anche accademici, ONG, sindacati, media e rappresentanti della società civile.

Ogni anno, i partecipanti affrontano una serie di temi che spaziano dall'economia globale, la tecnologia, l'ambiente e la governance, alla salute pubblica, l'uguaglianza sociale e la sicurezza. Le discussioni si concentrano sul trovare soluzioni ai problemi che riguardano l'intero pianeta, come il cambiamento climatico, le disuguaglianze economiche, la crescita sostenibile e la trasformazione digitale.

Il forum ha una formula di discussioni private, panel pubblici, workshop interattivi e sessioni di networking, offrendo ai partecipanti la possibilità di creare alleanze e strategie comuni. Le sue influenze si estendono oltre l'evento stesso, poiché le idee emerse a Davos spesso vengono tradotte in politiche pubbliche o iniziative private in vari ambiti.

A fare gli onori è stato il Ministro della Sanità, Orazio Schillaci, uno dei grandi promotori della pandemia Covid e delle vaccinazioni di massa, che ha preso il posto di Roberto Speranza continuandone la linea politica, seppur provenendo da "destra".

Nel suo discorso, Schillaci  si è detto preoccupato per la resistenza anti-microbica ed ha invocato finanziamenti da 3 miliardi di euro per implementare la digitalizzazione della sanità.

Nel frattempo, l'Italia  prosegue la strada verso il famigerato Trattato Pandemico internazionale. Il ministro Schillaci il 29 gennaio scorso con la risibile scusa che l'uscita dall'OMS non è nel programma di governo, ha stoppato momentaneamente l'iniziativa promossa da alcuni senatori leghisti.

Schillaci risponde al DDL della Lega in Parlamento e dice che l'uscita dall'OMS non è in discussione, dichiarandosi disposto ad aprire un dibattito sulle risorse da allocare, come se lui fosse il capo del governo.

Il vero metamessaggio sociale che nessuno finora ha voluto cogliere è che grazie a questo approccio laterale, adesso ci stanno affermando che il problema è esclusivamente di tipo economico, camuffando che aderiranno al trattato pandemico a Maggio prossimo che è la peggior minaccia, nel breve, per il popolo italiano, con la conseguente cessione di sovranità proprio all'OMS.

D'altronde, il Primo Ministro Meloni non ha manifestato e non pare proprio intenzionato a manifestare alcun rifiuto alle modifiche del regolamento sanitario internazionale approvate lo scorso 1/6/2024 dalla Assemblea Mondiale della Sanità (e dunque fra poco scadrà il termine entro cui andava comunicato un formale rifiuto per non farle entrare in vigore). Le varie associazioni di medici e gli infettivologi italiani si dicono preoccupati per il calo vaccinazioni e  chiedono che il 2025 sia l'anno del Piano pandemico.

 Il tutto nel mentre che Trump, dall'altra parte dell'oceano, ha già detto che è pronto a ripensarci circa l'uscita dalla OMS, anche perché il mix Big Pharma-Big Tech piace a molti, e il  progetto Stargate da 500 miliardi di dollari si sposa benissimo come i nuovi sviluppi tecnologici in ambito vaccinale che  implicano la robotica. Si tenga presente che il CEO Bourla di Pfizer  ha dichiarato di non essere preoccupato della nomina di Kennedy jr a Ministro della salute statunitense e si dice fiducioso che quest'ultimo e Trump saranno interessati a lanciare una nuova Operazione Warp Speed 2.0 per i vaccini anticancro.

Proprio a Davos questo e molto altro è stato sul tavolo delle discussioni. Come ha osservato Maha Hosain Aziz, professore di Relazioni Internazionali alla New York University, «L'era post-pandemia è caratterizzata da un aumento del rischio globale e da eventi shock imprevedibili, molti rischi globali a cui fare attenzione nell'era post-pandemia. In un'era post-superpotenza il potere si sta disperdendo, mentre i governi lottano con una crisi ricorrente di legittimità politica in tutto il mondo».

Nell'agenda dei lavori fra le montagne svizzere ci sono tematiche molto delicate, come, ovviamente, la IA, ma anche sostenibilità e criptovalute, tutto vivacemente interconnesso.

Riguardo la digitalizzazione tanto ambita da Schillaci, il Governo nel luglio 2024 ha varato un piano biennale per l'implemento della Intelligenza Artificiale, una strategia ricca e completa, ma ancora fumosa: manca il budget e non sono stati definiti i criteri di efficienza. L'impiego dovrebbe riguardare proprio sanità, ricerca, pubblica amministrazione, imprese e formazione, e si articola in 27 azioni strategiche tutte altamente energivore.

La sanità italiana, però, non ha urgente bisogno di nuovi computer o simpatici gadget con cui giocare. Ha bisogno di finanziamenti, quegli stessi che sono stati tagliati continuamente, anche dal Governo Meloni, fino a sotto il 6% del PIL.

È qui il paradosso squisitamente neoliberista: il Governo taglia i soldi alla sanità pubblica, ma il Ministro della Sanità va all'estero a chiedere ad un gruppo di privati investitori di sopperire alle mancanze del proprio Governo. È la svendita di ogni dignità, non soltanto di ciò che resta di uno dei settori più essenziali per la vita sociale. e, oltre ad essere paradossale, è anche ridicolo.

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