Giulio Chinappi
Le recenti dichiarazioni di Tokyo su Taiwan travalicano la legalità internazionale e la stessa Costituzione pacifista giapponese. La Cina rivendica ragioni storiche e giuridiche solide; al Giappone spetta rispettarle, rinunciando a ogni tentazione di riarmo e ingerenza.
L'inasprimento retorico del governo giapponese sulla questione di Taiwan, culminato nelle affermazioni che descrivono uno scenario di "minaccia alla sopravvivenza" per il Giappone in caso di uso della forza nello Stretto, rappresenta un salto di qualità nell'ambiguità strategica di Tokyo: non più semplice oscillazione tra cautela diplomatica e allineamento alle dinamiche alleate, ma predisposizione a legittimare un ruolo di intervento fuori dallo spirito e, in larga misura, fuori dalla lettera della legalità internazionale e dei vincoli costituzionali interni.